Kim West, cinquantuno anni. Ben Ford, trentadue anni. I due sono madre e figlio, ma la donna, da giovanissima, aveva dato il bambino in adozione. Dopo trent’anni lo ha ritrovato e ora i due ritengono di amarsi, non considerando incestuoso il loro sentimento.
Questa è, in breve, la storia dei due controversi protagonisti.
Sono madre e figlio, ma anche innamorati l’uno dell’altra. Innamorati al punto da volersi sposare e desiderando un bambino insieme. A chi domanda loro la natura di un simile sentimento, i due rispondono che non si tratta di incesto, ma di “Genetic Sexual Attraction” (attrazione sessuale genetica, ovvero la conseguenza dell’incontro tra parenti stretti che avviene per la prima volta in età adulta, tipico dei casi di adozione).
《 So che le persone ci ritengono disgustosi, che dovremmo essere in grado di controllare le nostre pulsioni, ma – ha confessato la donna – quando si viene colpiti da un amore così intenso, si ha il desiderio di combattere contro ogni cosa per difenderlo e portarlo avanti 》
So che questa storia può destare reazioni diversificate, ma voglio soffermarmi su un particolare: Ben ha lasciato sua moglie per unirsi a sua madre.
Mi rattrista il pensiero della mancanza di scrupolosità con cui un matrimonio ha raggiunto la sua fase terminale.
Non voglio entrare nei dettagli di come il signor Ben abbia espresso il volere di separarsi dalla sua attuale ex moglie, tuttavia non posso che rimanere disgustato, non solo dall’innaturale relazione, ma anche dall’impeto con cui ne è stata fornita la motivazione.
In un tempo di carestia morale in cui il liberismo etico, ormai degenerato nel liberticidio, è ciò che meglio giustifica le nostre perversioni, vedo inneggiare all’amore laddove – ahimè – amore non c’è.
Giustificare le proprie azioni illecite in virtù di “irresistibili” pulsioni sessuali, credendo disonorevole, antiquato e folle rimanere fedeli, è ciò che meglio riesce alla nostra generazione.
Spiacente che ne vadano di mezzo Kim e Ben, ma come in tanti altri casi di separazione, mi chiedo come sia possibile che un’attrazione sessuale fugace ed esterna al matrimonio, riesca a superare un patto d’amore tra due persone. Dove sono svanite, dunque, la responsabilità delle proprie scelte, la fedeltà alla persona che si ha scelto di amare? Dov’è la voglia di lottare per difendere l’amore, al di sopra del nostro egoismo?
Abbiamo smesso di credere nell’amore da quando abbiamo trovato legittimo lasciarci per incomprensioni caratteriali prima di lottare.
Finché non chiuderemo la porta alla possibilità di divorzio, la via più larga e semplice, non troveremo mai il nerbo adatto a costruire quotidianamente le fondamenta delle nostre relazioni.
I miei genitori hanno avuto molti problemi tra loro, ma mi hanno lasciato in eredità uno degli insegnamenti più preziosi che custodisco nel mio cuore: non importa quanto forte sia la tempesta,il capitano non abbandona mai la nave!
Credo che l’amore, quello vero, abbia a che fare con l’ingenuità di due sguardi che per la prima volta si scoprono imbarazzati nell’incontrarsi e che, ritrovandosi complici al termine della corsa, sappiano dire: “Finché morte non ci separi”.
Scritto da Mauro | Redazione Purex
Fonte: DailyMail