Trovo estremamente divertente fare quello che non fa nessuno: indossare una tuta quando in un posto chic tutte le ragazze vestono con tacchi e gonnine firmate, aprire ombrelli in posti chiusi fingendola una sbadataggine e vedere gente inorridire alla paura della cosiddetta “sfiga”, andare in un locale notturno con amici e bere succo di frutta quando tutti bevono alcol (non che ci sia nulla di male ma semplicemente non amo l’alcol). Insomma, odio l’inscatolamento in squallide convenzioni sociali o la mancanza di originalità e di un pizzico di follia (chi mi conosce lo sa bene)!
Eppure, trovo che siamo parte di una popolazione che cataloga e robotizza persone come oggetti di fabbrica. Uno ad uno, in fila indiana, facendo in modo che entrino tutti negli stessi meccanismi. Molti credono che la follia è ciò che fai da ubriaco. La follia è fare ciò che nessuno fa.
Se ora vi dicessi “credo nel sesso dopo il matrimonio!” il pensiero balenante per molti è ‘noia’, quindi “ok, il solito articolo della brava ragazza credente che dice a tutti che non si fa sesso”.
A dire il vero, vorrei solo riflettere con voi sull’idiozia comune che sembra essersi appropriata delle facoltà cognitive di molti esseri umani. Ieri ho letto “se non la dai entro i 14 anni sei una sfigata”.
Vorrei solo sfidarvi con questa domanda: il vostro cuore, il vostro potere decisionale, ha ancora un’identità originale e libera di scegliere, o è stato poggiato sul bancone della fabbrica comunitaria, pronto ad essere catalogato con tutti gli altri? Pochi giorni fa, una sedicenne mi ha detto “l’ho fatto con lui perché era il mio primo amore. Eravamo insieme da sei mesi. Dopo poco mi ha lasciata perché non era pronto ad una relazione. Dicono tutti che mi ha usata, io sono contenta però di aver perso la verginità. Ho 16 anni ormai”
Dov’è il cuore in tutto ciò? Si tratta solo di fare qualcosa pur di farla per poi convivere sempre con quel vuoto incolmabile d’amore?
Le persone dicono di conoscere l’amore ma, passato un po’ di tempo dall’entusiasmo di quelle due paroline magiche, subentrano noia e abitudine di tappe bruciate troppo in fretta ed ecco che arrivano i grandi classici: “Non possiamo più stare insieme perché è diventata abitudine.. Mi sono accorto/a di non aver dimenticato l’ex.. Sono omosessuale” ecc.. E allora partono profondi aforismi su Tumblr, pomeriggi conditi da canzoni depresse e ostentazione del dolore che sembra dare prestigio alla propria vita sentimentale. Ecco che si è in quel tunnel chiamato “vita comune”.
Tatuarsi l’iniziale della persona amata non farà in modo che lei resti per sempre, e nemmeno il mezzo cuore appeso al collo con scritto “for ever”. C’è un legame molto più profondo in tutto questo ma è creato solo ed esclusivamente per due. Altrimenti non ci sarebbe una sola rottura dell’imene. Una volta rotto, il patto è sigillato con colui che entra. Con chi hai deciso di fare questo patto?
Fiorella Pecorale
Vincitrice del Contest Purex