Spesso viviamo le emozioni come qualcosa in grado di dominare noi e le nostre vite. Tutto sarebbe più facile se fossimo in grado di controllarle con un telecomando.
Chi ha messo in giro l’idea che alle emozioni spetti il comando della nostra vita, forse non era molto in grado di controllarle. Forse è più facile vivere in questo modo, liberi dalla responsabilità di ciò che facciamo, come se le nostre emozioni fossero al di sopra di noi stessi. Probabilmente non possiamo essere pienamente responsabili di ciò che proviamo, ma questa responsabilità, se pur possa gravarci come un macigno, va comunque assunta quando rischiamo di ferire noi stessi o chi ci sta accanto. Non possiamo lasciare che le cose vadano avanti da sé, senza intervenire. Non possiamo vivere il resto dei giorni come un fiume che, senza argini, esonda liberamente travolgendo tutto ciò che incontra.
Costruire argini attorno ad un fiume non è un processo semplice.
Non basta premere un pulsante. Ci vuole tempo, pazienza, fatica e voglia di ricominciare.
Può succedere infatti che l’argine crolli, travolto da una tempesta troppo grande da sopportare.
Il prezzo da pagare è alto. Togli le macerie, rifai meglio i calcoli e via di nuovo, ad alzare le barriere a protezione delle cose preziose intorno a te.
Alberi rigogliosi che possono venire spazzati via dalle onde dell’eccessiva emotività.
Ma c’è una buona notizia: anche l’albero più prezioso, se viene sradicato, è pronto a ricrescere di nuovo.
Articolo scritto da Davide || Redazione purex