“Perché non mi basto? Ho 38 anni e mi comporto come quando ne avevo 18: non so stare da sola e inseguo uomini che evidentemente non muoiono dalla voglia di stare con me. Sto pronta, sempre disponibile, mi sciolgo per un messaggio buttato lì una volta a settimana, non conto più le buche ricevute, naturalmente senza che mi si chieda mai scusa. È questione di tattica: devo fare la sostenuta? Se uno mi piace, io non ho voglia di nasconderlo. Forse è questione di dignità. Se mi lascio fare questo, mi voglio proprio poco bene.
Eppure l’emozione del messaggino la preferisco al deserto della mia solitudine. (G.P.)”
Antoine De Saint-Exupéry affermò: “La perfezione non si ottiene quando non c’è più nulla da aggiungere, ma quando non c’è più nulla da togliere”.
E’ garantito che non raggiungeremo mai questo grado di perfezione, ma perché ci sentiamo così inappagati? Perché abbiamo bisogno costantemente di aggiungere nuove emozioni alla nostra vita? Perché, pur di gridare la nostra esistenza al mondo, siamo disposti a farci usare, piuttosto che farci amare?
Forse è questione di dignità. Sì, forse. Perché la nostra anima è così affamata di attenzioni, tanto che è disposta a tutto pur di saziarsi, sfoggiando attitudini mai pensate. Interpretiamo parti per cui non siamo portati, attirando “giostre di tormenti senza fine”, perdiamo la testa per qualcuno di inarrivabile che spaccia il proprio banale ed ingombrante narcisismo per profondità di pensiero.
Ormai sappiamo come andranno a finire tutte queste storie, eppure siamo diventati così indifferenti, che sfociamo in un comodo masochismo autocommiserante.
Abbiamo così tanto bisogno di essere amati per curare il nostro cuore da ferite mai guarite, che preferiamo “l’emozione del messaggino al deserto della nostra solitudine”. Diventiamo vulnerabili ed instancabilmente disponibili.
Quando la nostra ricerca diventerà disinteressata, inizieremo a guardare dentro di noi con sincerità e non più agli altri con giudizio ed invidia; quando smetteremo di appoggiarci alle stampelle di standard scadenti che questa società offre per iniziare a camminare verso l’autenticità e l’integrità di uomini e donne veri, allora troveremo un equilibrio.
Non potremo mai amare qualcuno, se prima non amiamo noi stessi. E quando lo faremo, non avremo più bisogno di “complimenti che costano poco e che a volte non valgono di più”, come suggerisce Jovanotti.
Fonte: vanityfair.it
Scritto da Mauro || Redazione Purex