Sarà presto in vendita il videogioco “Negligee: Love Stories”, nuovo progetto dell’azienda “Dharker Studios”
che mostrerà scene di sesso senza alcuna censura.
Dopo questa frase, i migliori moralisti istituirebbero un minuto di silenzio: 59, 58, 57… Però noi no!
Sono proprio questi silenzi che hanno sradicato la voglia di combattere per ciò che è naturalmente giusto.
Non parlare per non pubblicizzare “valori” discutibili, per non farsi nemici, per essere oggigiorno “politically
correct” e sempre più al passo con i tempi, risulta il metodo per essere più vicini a questa generazione: che
immensa bugia! Io la chiamo “sindrome di Ponzio Pilato” (Ponzio per gli amici).
La casa “Valve”, proprietaria del negozio digitale “Steam”, sta lanciando questo nuovo videogioco che
sicuramente apre una nuova frontiera per questo mondo. È davvero interessante la coerenza con cui la
stessa azienda aveva precedentemente ordinato di rimuovere contenuti sessuali dai videogiochi, per poi
dare il via libera alla pubblicazione del primo “porno-game” completamente senza veli, con scene di sesso
integrale. ”Valve” apre la porta ad una serie di prodotti che saranno liberi di offrire ogni genere di fantasia
malata e perversa. Con tanta spazzatura in giro, questo si presta soltanto ad arricchire un catalogo di scelte
di cui la lista è già abbastanza lunga.
Una cosa è certa: ad una risposta corrisponde una domanda, se viene lanciato un gioco porno sul mercato,
significa che c’è già una vasta clientela di adolescenti e adulti pronta all’acquisto.
È di vitale importanza ammettere che la pornografia è dipendenza e danno permanente per le nostre
relazioni, maggiormente rispetto i social, contro i quali, però, non si risparmiano accuse. La sessualità è
responsabilità, non un gioco in cui gettarsi, ignorandone i limiti.
C’è una soluzione a tutto secondo i produttori: è possibile porre dei filtri per proteggere i minorenni dai
contenuti espliciti. Ora, ragioniamo insieme: il problema quindi sono i minorenni? A diciotto anni si è liberi
di lanciarsi nel porno? Se le statistiche rivelano che il primo approccio alla pornografia avviene ad un’età
media di undici anni, dire che dei filtri possano proteggere minorenni è come nascondere un elefante dietro
ad un dito, impossibile anche per gli amanti dei rompicapi , giusto per rimanere in tema.
Altro che videogame, tutto questo non è un gioco, ma nel nostro silenzio ci stiamo giocando i nostri ragazzi.
Fonte: tgcom24.mediaset.it
Articolo scritto da Mauro || Redazione Purex