Tutti conoscono per esperienza diretta quanto intricato e complesso sia il mondo delle relazioni. L’uomo è una creatura sociale, non perché ama fare aperitivo con gli amici, ma per via della tendenza innata ad interagire con altri individui. Non a caso, la mente umana inizia a svilupparsi proprio all’interno di una relazione, quella con i genitori. Sono molte le ricerche che hanno messo in evidenza la necessità dell’uomo, fin dai suoi primi giorni, di ricevere cure affettive per poter sopravvivere e crescere in salute. Siamo impregnati di relazionalità fin dalla nascita, e una volta adulti manteniamo la necessità di interagire con altri individui; una dipendenza in questo senso non deve preoccuparci, essendo parte integrante del nostro patrimonio genetico.
Esistono però soglie che non dovrebbero essere varcate. Alcune di queste relazioni infatti, invece di apportare qualcosa di buono in noi, edificandoci e rendendoci migliori, ci prosciugano, ci impoveriscono e ci intossicano. Le relazioni tossiche sono così definite proprio per via della loro capacità di intossicare la mente, la vita emotiva e relazionale di un individuo.
La loro diffusione è spesso sottovalutata a causa dell’incapacità di riconoscerne una, e ancor più di accettare di esserne coinvolti.
Tutti abbiamo sperimentato almeno una volta una relazione poco benefica o addirittura dannosa. Le relazioni tossiche portano questa eventualità all’estremo. Come un virus sfrutta un organismo vivente per prosperare, così le relazioni tossiche mettono facilmente radice in quelle situazioni di fragilità emotiva e relazionale che spesso ci si trascina fin dall’infanzia.
Il termine “tossico” ci aiuta a comprendere la natura di queste relazioni: malevole, velenose, logoranti. Alcuni elementi possono aiutarci a comprendere se stiamo vivendo una relazione tossica.
Ovviamente la presenza di uno o pochi di questi segnali non deve spingerci automaticamente a categorizzare la nostra relazione come tossica, ma possono essere campanelli d’allarme che ci aiutino a riconoscere che qualcosa non stia funzionando nel migliore dei modi.
La mancanza di fiducia e la diffidenza, che spesso sfociano in veri e propri comportamenti ossessivi di controllo, rappresentano un segnale importante. La fiducia è fondamentale per poter convivere serenamente. Anche il rispetto è fra le più importanti fondamenta di una relazione sana. Senza rispetto non c’è amore, non c’è amicizia, non c’è relazione. Ciò include comportamenti aggressivi, violenza, insulti, costanti giudizi negativi e tentativi di prevaricazione. Oltre a ciò, il supporto, la reciprocità, l’equità e la vicinanza emotiva sono ingredienti base di una relazione. Se senti di dare molto ma di non ricevere in maniera proporzionata al tuo sforzo, o se la relazione è diventata troppo asimmetrica, come se al centro di tutto ci fosse sempre e solo l’altro, è necessario fare un check-up e capire cosa non vada. Lo stesso può valere se ci si sente costantemente soli a causa del disinteresse dell’altro (attenzione a riconoscere quando la propria solitudine provenga effettivamente dalla relazione e non sia invece una costante della propria interiorità, nel qual caso sarebbe utile indagarne le radici).
Quando una relazione è zuppa di sentimenti ed emozioni negative come rabbia, frustrazione, angoscia, paura, vergogna, senza lasciare abbastanza spazio a felicità, pace, fiducia, sostegno, crescita ed incoraggiamento, potrebbe essere utile interrogarsi sul perché ciò accada e se valga veramente la pena di continuare.
Il disinteresse è un forte indice del fatto che qualcosa non stia funzionando. Quando si stabilisce una relazione, è necessario che ciascuna delle parti sia ugualmente coinvolta. Comportamenti centrati sempre e solo su sé stessi, mancanza di comunicazione, l’eccessivo distanziamento o il desiderio di evitare di incontrarsi, indicano un disinteresse da parte dell’altro.
Infine, possiamo riferirci ai caratteri generali di una buona relazione. Una relazione sana ti fa sentire amato, felice, libero di scegliere e di agire, ti fortifica, ti incoraggia, supporta e arricchisce la tua vita relazionale e sociale. Se una relazione ti rende costantemente infelice, triste, arrabbiato, solo, insoddisfatto, allora potrebbe essere l’ora di prendere le distanze.
Le relazioni sono ponti fra il mondo che ci circonda e quello dentro di noi. Custodire il proprio cuore significa anche riconoscerne i nemici, ed in alcuni casi è necessario che alcuni ponti vengano abbattuti, prima che sia tardi.
Articolo scritto da Thomas || Redazione Purex