Ti è già capitato di vedere il nuovo spot pubblicitario della DOVE? Se non l’ hai fatto ti invito a guardarlo. Una foto tutta ritoccata pubblicata su un social media. Una valanga di commenti e like. Ma quella foto non corrisponde alla realtà. Dietro quello schermo una ragazza, una semplicissima adolescente che non essendo soddisfatta di come appare sente il bisogno di modificare la sua fotografia . E poi, il tempo si ferma e c’è un rewind. La foto modificata ritorna all’immagine originale, a come la ragazza appare davvero nella foto, senza filtri, senza ritocchi, con tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni. Infine, il suo volto, che si dipinge di delusione e rammarico per il suo aspetto, di cui non è evidentemente soddisfatta. In seguito vengono riportate alcune informazioni, e compare la scritta: “la pressione dei social media sta danneggiando l’autostima delle nostre ragazze.
La situazione è peggiorata a causa della pandemia. Invertiamo questa tendenza, ecc”. Viene offerta, poi, la possibilità di scaricare un kit di supporto messo a disposizione dall’azienda. Wow! Descriverlo a parole non rende l’idea, ma è forte e chiaro il messaggio che vuole lanciare questo spot pubblicitario. I social media si stanno trasformando in una trappola nella quale sempre più persone stanno inciampando. Attraverso i social stiamo costruendo una finta realtà che tentiamo di spacciare per vera, quando non lo è e non lo sarà mai. Corpi sempre bellissimi, visi perfetti, vestiti firmati, lusso, perfezione, questo ci viene mostrato e a questo iniziamo ad aspirare, come se fosse la chiave della felicità o, ancor peggio, come se fosse tutto davvero reale. Infatti il pericolo sta nel fatto di non saper più distinguere la realtà dalla finzione, la vita vera da quella che è pura apparenza. Ma parliamo, appunto, di ciò che sta accadendo tra le ragazze più giovani, perché questo crollo di autostima generale e sempre più diffuso. Perché questa nuova generazione di ragazze fa sempre più fatica ad accettarsi e a piacersi? Probabilmente perché sono state catapultate già da molto piccole in questo fatidico mondo, tanto bello quanto pericoloso. In un’età tanto fragile come l’adolescenza, credo che un cattivo utilizzo dei social possa provocare dei danni incalcolabili. Instragram, facebook, tik tok, e quanti altri. Le ragazze (ma non solo, naturalmente) passano il loro tempo su queste piattaforme, scorrono le proprie bacheche e vedono solo questo: ragazze bellissime e perfette, con dei fisici scultorei e dei vestiti meravigliosi, scatti sempre precisi, foto hot, sguardi seducenti, make up e hairstyle puntualmente impeccabili.
D’altronde come biasimarle se poi di fronte a tutto questo arriva un crollo d’autostima? È naturale che poi ritornando alla realtà ci si renda conto di non essere uguali all’influencer di instagram. È a quel punto che si inizia a desiderare di diventare come loro, di raggiungere quella bellezza, quella forma fisica, quella popolarità. Ma non è così semplice, perché la verità è che questo comunque non porterebbe ad alcuna felicità o soddisfacimento . Vengono propinati in continuazione prototipi irrealizzabili che poi vengono “idolatrati e acclamati” dal pubblico dei social, e soprattutto le ragazze iniziano a credere che per essere accettate davvero debbano raggiungere quell’ideale. A questo punto alcune iniziano davvero ad ammalarsi dietro a quelle che potremmo definire come le pretese di una società che chiede questa perfezione. Ma la verità è che non è una pretesa realizzabile , perché nella realtà le persone (tutte) sono piene di difetti. Quello che vediamo sui social non corrisponde a ciò che c’è nella vita vera, molto probabilmente non c’è nemmeno una foto che non sia stata modificata, e questo per dire che è tutto finto, perciò guardandola da un certo punto di vista , questo problema non dovrebbe nemmeno porsi.
Ma, in un mondo ormai governato da photoshop e programmi super sofisticati che rendono foto e video assolutamente perfetti, possiamo essere certi del fatto che il mondo social non cambierà. Quindi su questo non possiamo fare molto, ma ciò su cui possiamo lavorare è sicuramente il nostro approccio che deve diventare più sano. Stabiliamo una distinzione netta tra social e realtà, e soprattutto continuiamo a sensibilizzare. E qui la mia stima va ancora a coloro che decidono di produrre spot pubblicitari, ma anche iniziative come quelle della DOVE, su cui ancora vorrei tornare per esprimere una mia riflessione. È stato molto bello ciò che in pochi secondi si è cercato di rappresentare come, non solo la finzione celata dietro ai social, ma anche il dolore e il disagio che una ragazza può provare di fronte al proprio fisico. Mi ritornano in mente le ultime immagini in cui la ragazza, seduta sul suo letto senza trucco e capelli sistemati, ha lo sguardo perso e un’espressione estremamente sconsolata come a voler comunicare la sua insoddisfazione per come appare. Sono molto chiare le sensazioni che traspaiono. In pochi secondi sono riusciti benissimo a rendere l’idea, perché può essere davvero doloroso non piacersi e dover lottare ogni giorno con il proprio riflesso, e sentirsi a disagio con il proprio corpo. Una bassa autostima è davvero un problema e un dolore quotidiano. Ora, nonostante il fatto che i social non migliorino molto la situazione, comunque la cosa che mi rallegra è che stanno nascendo sempre più pagine di body positive, o iniziative con l’intento di sensibilizzare. Credo, infatti, che sia molto positivo e, anzi, bisogna investire su questo. Per il resto ciò che mi piacerebbe far capire a tutte quelle ragazze che non si sentono bene con loro stesse, è che in realtà in ognuna di loro c’è una bellezza straordinaria. Ormai si da la priorità solo ed esclusivamente all’aspetto esteriore quando in realtà la bellezza è un concetto che si estende a ben più cose. “Sii te stessa perché sei bella così, senza ritocchi.” (Cit.)
Articolo di Kendra || Redazione Purex