Molti ne hanno sentito parlare, altri l’hanno vista, altri ancora censurata. Sicuramente ha incuriosito molti che, per varie motivazioni, si sono avvicinati alla nuova serie offerta dal nostro caro amico di quarantena Netflix. Di cosa parliamo? Sexify è una serie ideata e realizzata in Polonia che veste Natalia, studentessa brillante e “smanettona”, nei panni della protagonista. Natalia, per pagare la retta alla casa degli studenti dell’Università, lavora part-time in un negozio che ripara computer. Parallelamente, grazie alle sue competenze, costruisce da sola dei sensori per la progettazione di una nuova app che, spera, le farà vincere il concorso per il progetto più innovativo del suo corso. C’è solo un problema: il suo nuovo professore le annuncia che non la supporterà in quanto la sua app, che ha l’obiettivo di monitorare e ottimizzare il sonno, non è abbastanza “sexy”. La bocciatura del docente non basta a spegnere le sue ambizioni. Così, inizia a pensare a qualcosa di più attraente; qualcosa che interessi a tutti. Cosa meglio del sesso?!
Lo scopo della serie non è certo quello di denunciare l’abuso che oggi se ne fa del sesso. Sempre di più, infatti, lo si svilisce e lo si porta ai minimi termini, credendo che sia l’unica argomentazione in grado di catturare l’attenzione del pubblico medio. Non è questo per certo il messaggio che vuole trasmettere la serie, ma è esattamente questo quello che in me, alla fine dei conti, ha suscitato. Possibile che al genio sia preferibile la seduzione? Possibile che un fisico in mostra attiri più persone di un discorso in grado di spogliare l’anima? Rimango imbarazzato dalla scelta dei più e rattristato dal silenzio dei pochi. In mezzo troviamo gli ignavi, incapaci di sostenere un pensiero personale. Non stiamo additando una serie tv, ma la facilità con cui il sesso diventa la soluzione a tutto. Sinceramente sono annoiato dall’uso comune che si fa del sesso, e rendere pubblico qualcosa che nasce dall’intimità significa snaturare e privare della sua vera identità quel qualcosa che , soprattutto, nasce come incontro di due anime.
Se vuoi vedere o meno la serie non sta a me dirlo, ma in entrambi i casi rifletti: posso fare del sesso la mia unica argomentazione e lo scudo di carta dietro il quale proteggere la mia vulnerabilità/ nascondere la mia insicurezza? A te la scelta, ma mentre ti scrivo, io, ho la tv spenta.
Articolo scritto da Mauro || Redazione purex