Rosa chemical sul palco del’Ariston
Rosa chi? Rosa Chemical. Non sapevo chi fosse fino a qualche giorno fa. Dal parlamento si alza una polemica che alimenta la notorietà del/della cantante in questione. Da anni il Festival di Sanremo è palcoscenico di discutibili ospiti supportati da una rete pubblica nazionale che non sembra aver molto interesse nel difendere valori comuni, ma che anzi è proiettata verso una prostituzione d’informazione.
In un’intervista a Vanity Fair, il “cantante” ha esplicitamente dichiarato che porterà sul palco dell’Ariston il “sesso senza limiti, la poligamia e il porno di Onlyfans”! Serve aggiungere altro?
Non siamo più in grado di porci dei limiti perché scandalizzarsi è ormai da boomer. Secondo alcuni la fluidità esiste ed è un fenomeno consapevole soprattutto nelle nuove generazioni e, pertanto, va accettata.
Che ognuno esprima la propria opinione è totalmente naturale. Ci battiamo per la libertà di espressione. “Il Festival, come i giornali, non crea la realtà. La fotografa.” Ma come si fa ad accettare che venga inneggiata la prostituzione di Onlyfans e la sua pornografia, l’instabilità di una relazione fluida o poligama che mina la sicurezza e l’identità di una generazione spaventata da sé stessa e per questo in continua fuga?
Stiamo dando voce ad una minoranza facendo credere che la maggior parte delle persone sia d’accordo. Non va bene. Io, noi non siamo d’accordo!
Non vedrò il “Festival della perversione” quest’anno, esattamente come l’anno scorso con l’ambiguità di Drusilla Foer, o due anni fa con l’irriverenza di Achille Lauro, o tre anni fa con Junior Cally e la sua “galanteria”. Certo, l’elenco sarebbe molto più lungo, ma basta a rendere l’idea. Il problema non è Sanremo, ma alimentare il nauseante politicamente corretto parlando di temi controversi che ci fanno sentire più vicini alla realtà di questa nuova generazione, osservando il suicidio etico-morale senza alzare un dito per evitarlo.
Farmi credere di essere l’unico a credere nella monogamia o nella fedeltà o nella purezza sessuale non renderà il mio grido più debole.
Non sarò un boomer, ma mi scandalizzo ancora.
Articolo di Mauro || Redazione purex
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