“L’uomo incontra Dio dietro ogni porta che la scienza riesce ad aprire.”
Albert Einstein
Forse è proprio questa la paura (mal)celata dietro al coro di proteste che si è sollevato di fronte all’affissione di un manifesto che rappresenta un feto di 11 settimane e riporta alcune verità incontrovertibili e scientificamente provate: il cuore comincia a battere già alla terza settimana dal concepimento, a 11 settimane sono già presenti tutti gli organi e inizia l’abilità di succhiarsi il pollice.
L’associazione ProVita, infatti, pur avendo ottenuto la regolare autorizzazione dagli Uffici competenti della Capitale per l’affissione di un maxi manifesto di sette metri per undici da collocarsi sulla facciata di un palazzo in Via Gregorio VII dal 3 al 15 aprile, si è vista la censura e rimozione del cartellone in quanto sarebbe «Vergognoso che per le strade di Roma si permettano manifesti contro una legge dello Stato e contro il diritto di scelta delle donne».
Come mai un’immagine ecografica e poche parole riguardanti la crescita del feto nell’utero materno, che chiunque potrebbe trovare in qualsiasi testo di ginecologia ed ostetricia, hanno suscitato tanto scalpore? Non dovrebbero, piuttosto, riempirci di stupore e incanto le immagini e le conoscenze, ora disponibili grazie al progresso scientifico, di una vita che cresce e si sviluppa nel grembo di una madre?
Forse sono state le parole che incorniciavano il manifesto, altrettanto però scientifiche, a turbare le coscienze: «Tu eri così a 11 settimane» e «E ora sei qui perché tua mamma non ti ha abortito»?
Due verità inconfutabili che ci mettono di fronte alla realtà: ciascuno di noi è il risultato dello sviluppo progressivo di due cellule e il frutto della scelta di un’altra persona, nostra madre.
È difficile quindi guardare questa immagine e non comprendere che dietro ad una scelta c’è il futuro di un’altra persona, come me e te. Ed è ancora più arduo guardare un’ecografia fetale, aprendo la porta di un mondo invisibile altrimenti, e non incontrare Dio, come affermò il Nobel per la Fisica.
articolo scritto da Chiara