A gennaio 2021 è stato lanciato l’allarme dall’ospedale Bambin Gesù di Roma per l’aumento senza precedenti dei casi di autolesionismo e tentato suicidio tra i giovani e i giovanissimi. “Col Covid numeri da brivido” ci comunica preoccupato Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambin Gesù. Probabilmente una conseguenza della rapida crescita dei disturbi d’ansia a cui abbiamo assistito in questi mesi. Più volte, infatti, i notiziari ci hanno informati di queste percentuali in crescita. Sempre più adolescenti cadono in depressione, soffrono di attacchi di panico, disturbi dell’umore, forte stress, iper-irritabilità. In certi casi la pressione e la sofferenza sono tali da spingere ragazzi fra i 12 e 18 anni a pratiche di autolesionismo. “L’autolesionismo e i tentativi di suicidio costituiscono la punta di un iceberg che è rappresentato dalla depressione” (dottoressa Maria Pontillo, psicologa-psicoterapeuta).In tutto questo non c’è niente di nuovo, purtroppo. Ma ora, a causa del Covid e di tutte le situazioni di disagio che vi sono conseguite, c’è stato un grosso peggioramento.
In un periodo così complesso si cerca di immedesimarsi nei panni di tutti questi ragazzi e ragazze, ma non si possono comprendere fino in fondo le loro difficoltà. Chissà cosa vivono nelle proprie case e con quale realtà devono fare i conti ogni giorno; chissà quanto devono lottare ogni notte per addormentarsi con tutti quei pensieri e quelle paure che non gli danno pace. Immagino case piene di genitori disperati perché hanno perso il lavoro, parenti lontani di cui si sente la mancanza, famiglie devastate dal covid, solitudine, tristezza, paura per il futuro, difficoltà con la scuola, violenza in casa, discussioni. C’è tanta tristezza, nessuna prospettiva, ma soprattutto un forte senso di solitudine. In un periodo dove le giornate appaiono tutte uguali, dove non facciamo altro che sentire brutte notizie e non vedere alcun miglioramento, la cosa che viene più naturale è quella di chiudersi nel proprio rammarico, lasciando spazio allo sconforto. Perché è così difficile parlarne. Parlare di tutto quello che ci appesantisce e ci fa stare male. E se tu che stai leggendo vivi in prima persona tutti questi problemi, continua a leggere perché ho qualcosa da dirti. Non so quale sia la tua situazione o ciò che ti fa stare tanto male, ma qualsiasi cosa sia voglio ricordarti che nessun problema è troppo grande. Non aver paura di chiedere aiuto o di piangere sulla spalla di qualcuno. Non pensare di non sentirti capito, apri il tuo cuore e parla con qualcuno di tutto ciò che ti appesantisce. Non sai quanto ti possa fare bene. Ricorda che hai valore, un valore inestimabile. Sei prezioso, importante, così come lo è la tua stessa vita. Non credere a tutto ciò che ti ha fatto pensare il contrario, perché non è così. Sei su questa terra per un motivo, non sei inutile, non sei un errore altrimenti non saresti qui. E so che molto spesso le persone possono essere cattive e dire cose orribili nei nostri confronti, e so anche che ci possono essere situazioni veramente difficili da dover affrontare, ma questo non vuol dire che tu non sia degno di questa vita. Voglio dirti che sei forte e tanto coraggioso, e che puoi vincere questa battaglia. Tu hai il potere di cambiare le cose, puoi cambiare la tua vita, il tuo destino.
Ma vorrei parlare anche a tutti coloro che non vivono questa realtà, dicendo che c’è bisogno di aiuto. Questi ragazzi ci stanno silenziosamente chiedendo una mano, ma credo che ci sia un grande problema nella nostra società in questo periodo: troppa indifferenza, egoismo, passività. Quante storie abbiamo ascoltato di adolescenti che arrivano al suicidio, senza che nessuno sapesse quale fosse il loro disagio o il motivo per il quale sono arrivati a togliersi la vita. Questo ci fa capire quanto siamo poco attenti ai malesseri delle altre persone e quanto, invece, siamo concentrati su noi stessi e sui nostri problemi che spesso facciamo diventare più importanti delle persone che ci circondano. Oggi voglio incoraggiarti a fermarti ed a guardarti intorno. Fermati e vai a parlare con quell’amico e con tutte le persone a te vicine in cui hai notato comportamenti particolari. Vai da loro, passando insieme del tempo per ascoltare e incoraggiare. Probabilmente penserai che non servirà a molto, ma non è così. Il tuo incoraggiamento può fare la differenza. Oggi voglio invitarti a prestare attenzione ai tuoi figli, ai tuoi fratelli, a quel cugino sempre triste, o a quel nipote così arrabbiato ultimamente. Se pur a bassa voce, ci stanno chiedendo aiuto e tutti noi abbiamo l’obbligo di rispondere, partendo dal compiere piccoli gesti che possono fare tanto. Credo che l’amore, l’attenzione, l’ascolto e la comprensione possano essere le armi più potenti di tutte.
Articolo scritto da Kendra || Redazione purex