Quando ero più giovane, un quesito “filosofico” cominciò a serpeggiare fra i miei compagni di classe, destando le incertezze di tutti: se un albero cade in mezzo alla foresta, dove nessuno può sentirne la caduta, fa comunque rumore? Al tempo pareva un vero e proprio enigma, un dilemma esistenziale da brividi. Nessuno di noi giunse ad una conclusione definitiva.
Ripensandolo oggi, sono convinto che di filosofico o enigmatico tutto ciò abbia ben poco: si, se un albero cade fa rumore, anche se nessuno lo sente. Se è vero che la percezione è data dall’incontro della realtà esterna con una nostra realtà interna, è anche vero che quella realtà esterna rimarrà ciò che è, a prescindere da chi ne faccia o meno esperienza.
Ecco un altro enigma: se una vita inizia a prendere forma dove nessuno la può vedere, è comunque una vita? Credo che la risposta ad un tale “enigma” abbia poco a che fare con la filosofia.
Durante la Marcia per la Vita 2020, il presidente degli USA, Donald Trump, ha dichiarato: “Quando vediamo l’immagine di un bambino nel grembo materno, vediamo la maestosità della creazione di Dio...”.
Oggi assistiamo a vere e proprie battaglie ideologiche per la supremazia culturale. Il campo di battaglia di questi scontri sono concetti estremamente delicati, come il caso di ciò che possa essere considerato o meno “vita”. Negare il diritto alla crescita ad una categoria umana, solo perché ancora vincolata alle fasi dello sviluppo intrauterino, non è diverso dal negarlo ad un neonato. Se è vero che il fondamento biologico della vita è la cellula, come possiamo negare che un organismo complesso in formazione sia una forma di vita? Il diritto alla vita ed alla dignità è intrinseco alla vita stessa, non un premio per chi superi un qualche traguardo o per chi giunga a manifestare abbastanza somiglianze con un umano “finito”.
Molti si stanno mobilitando nella lotta per la difesa del diritto alla vita, anche per coloro che non hanno ancora una coscienza, o un’identità, e che aspettano che la vita stessa li guidi sulla via della “… maestosa creazione di Dio”. La partecipazione alla Marcia per la Vita del presidente Trump, il primo presidente a partecipare a questo evento, ne è una dimostrazione.
Una delle caratteristiche più affascinanti della mente umana, è la sua capacità di rappresentare in sé stessa qualcosa che non è attualmente a portata di sensi. Eppure spesso questa capacità sembra vacillare, quando iniziamo a mettere in discussione tutto ciò che non possiamo cogliere con la nostra sensorialità.
Di fatto, questa capacità è il fondamento del pensiero stesso.
Spesso fatichiamo a percepire la meraviglia e la grandezza delle cose più semplici, perché nella loro semplicità vanno oltre alla nostra capacità di comprensione immediata. E’ il caso della vita, la prima cosa che conosciamo, ma l’ultima che riusciamo a capire.
Articolo scritto da Thomas || Redazione Purex